di Andrea Cionci
Egregio Direttore Tarquinio,noto con dispiacere che, di fronte al mio recente articolo su Libero, pur argomentato e circostanziato, circa la rinuncia di papa Benedetto (https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/23247982/benedetto-xvi-ratzinger-rinuncia-bergoglio-declaratio-2013-dimissioni-abdicazione-munus-ministerium-bugnolo.html) in cui esponevo da un lato degli incontestabili dati di fatto, dall’altro le interessanti e coraggiose posizioni del latinista Frà Alexis Bugnolo, il Vostro collega Gianni Gennari mi ha oggi sostanzialmente – e cristianamente – dato dell’imbecille, guardandosi bene dal cercare di capire la questione e dimostrandosi incapace di ribattere con argomentazioni a tono. Un boomerang, direi, per Avvenire e, purtroppo, di riflesso, anche per l’Istituzione che rappresenta. Un errore comunicativo da matita blu, se mi permetti: i Vostri lettori potrebbero, infatti, incuriosirsi. Magari vanno a leggere Libero, vedono che quanto riportato è esposto in un chiaro italiano, con fatti oggettivi e argomentazioni – che si possono discutere, ma che hanno una loro coerenza – e poi tornano a leggere i “sorrisi di sufficienza” del Vostro collega.Vista così, sembra la conferma della solita strategia difensiva di chi non ha argomenti, né reale e sincero interesse per la verità: delegittimazione dell’interlocutore, derisione “snob” e insulto personale, accuratamente evitando di affrontare il merito del discorso. Un modo di fare “vecchio” e ormai riconoscibilissimo che, temo, non porterà a risultati produttivi.Da parte mia, piena disponibilità a collaborare con Voi, per discutere insieme argomentazioni logiche alternative a quelle di frà Bugnolo, il quale è ben disposto, da parte sua, a pubblicare una replica sul Vostro giornale, nell’interesse esclusivo dei lettori e della ricerca della verità. Saremmo tutti rassicurati se la realtà fosse diversa da quella, agghiacciante, prospettata da frà Bugnolo.Saluti cordiali, anche al collega Gennari.
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