5 thoughts on “New Zealand Scientists confirm that Nano-Tech is in the DeathVaxx”
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Un mio amico in Sicilia possiede degli ottimi
microscopi medici professionali e vorrebbe studiare
questi “vaccini col grafene”, se possibile, qualcuno
gli potrebbe passare una certa quantità di queste
sostanze, che non oso chiedere di persona.
Il “marchio della bestia” viene descritto dai codici
saltatori 50-50-50-50… dell’Apocalisse in ITALIANO come
una PERLA SULL’OSSO RADIALE… che si SCANNA
(viene scannerizzata con un lettore RFID?).
E tutto questo sta proprio nel Capitolo 13 “Il Marchio
della Bestia” nell’EDIZIONE C.E.I. dei primi anni 80.
https://letteredivine.angelfire.com/13-Apoc-W50.html
Dear brothers;
A friend of mine in Sicily owns several excellent
professional medical microscopes and would like to
study those “vaccines with graphene”.
Maybe somebody, if possible, could give him a small
amount of this substance, that I don’t dare to call
“vaccine” .
The “Mark of the Beast” is described by the jump-letter
code 50-50-50-50… of the Apocalypse in ITALIAN as
a “PEARL over the RADIAL BONE”… that is SCANNED
(maybe scanned with an RFID device?)
And all this is hidden exactly in Chapter 13, in ITALIAN!?!?
“Il Marchio della Bestia” C.E.I. EDITION (around 1980).
https://letteredivine.angelfire.com/13-Apoc-W50.html
(PRINT IT BEFORE INTERNET IS CLOSED OR LIMITED).
Giancarlo
I would suggest finding a vaccination center and finding someone willing to sell a vial or two.
This confirms what other scientists have found in the vials so how can Dr Delgado state their is no mRNA tech in the death Jabs only graphene oxide?
Dal Dott. Andrea Luchi
“Cari colleghi medici, giornalisti, politici vi spiego alcuni dei motivi del perché esistono i “no vax”.
Sono un medico che fa questo lavoro da oltre 30 anni.
Ne ho viste tante in medicina e la più importante è la nascita di Internet.
Internet ha cambiato completamente e per sempre la medicina anche se molti colleghi ancora non se ne rendono conto e sanno solo dire di alcuni pazienti che sono “laureati su google”.
Il fenomeno è invece molto più complesso.
L’accesso a internet e alla letteratura scientifica tramite Pubmed ha permesso ai malati con un cervello e una cultura (laureati in fisica, biologia, ingegneri, avvocati, ma anche semplici persone dotate di cervello e voglia di studiare) di capire, mettendosi insieme in gruppi di studio, moltissime cose sulla propria patologia spesso diventando molto più acculturati in materia dei medici che li curano.
E hanno cominciato a capire che molte delle soluzioni proposte non funzionano.
Cioè hanno capito che curare alcune patologie con i farmaci non funziona, semplicemente perché il farmaco spegne il sintomo ma non cura la causa della patologia.
Non stiamo parlando di usare rimedi esoterici e ridicoli, stiamo parlando di cose scritte nella letteratura scientifica disponibile su Pubmed.
Semplicemente usare come terapie non solo farmaci ma anche alimentazione, vitamine, stili di vita, ormoni etc.
Tutte quelle cose che noi medici troppo spesso saltiamo a piè pari perché è molto più veloce dare l’ultima pillola di moda.
Perché, diciamo la verità, se diversi editori delle principali riviste mediche dicono che oltre la metà degli studi scientifici sono spazzatura, è chiaro che l’essersi venduti acriticamente alla medicina solo basata sui farmaci non ha portato bene alla pratica medica.
La medicina di oggi è fantastica per curare le malattie acute (infarti, traumi etc) ma è desolatamente indietro nel curare le malattie moderne croniche, che, semplicemente, non si curano coi farmaci.
Di questo milioni di persone nel mondo si sono accorte e sono guarite con altri mezzi per conto loro.
Questo fatto ha portato molti a diffidare della medicina “un sintomo/un farmaco”.
Già da molti anni.
Su questo rapporto già difficile tra pazienti stufi di medicine inutili e medici che altro non sanno dare ecco arrivare il Covid.
È chiaro che se io sono un paziente che non ha tratto giovamento o magari ho anche avuto danni dai farmaci, sarò inevitabilmente scettico di fronte all’ultimo “farmaco”.
Lo stesso medico che per decenni non mi ha aiutato ora mi propone un ulteriore farmaco?
Quando magari la mia malattia l’ho curata nonostante il mio medico con altri rimedi più “efficaci”?
La maggior parte dei no vax che io conosco sono queste persone.
Non credono ai microchips nei vaccini o ai complotti di Bill Gates, o che la terra è piatta, non aspettano Bassetti sotto casa per insultarlo, ma semplicemente non credono nella medicina ufficiale perché semplicemente questa non li ha mai aiutati.
Come risolvere questo conflitto?
Con una nuova medicina.
-Medici che sanno usare i farmaci ma non sono venduti alle case farmaceutiche.
-Società scientifiche che non prendono denaro dalle case farmaceutiche e quindi non sono in conflitto di interesse.
-Ricerca scientifica non per il 70% in mano alle case farmaceutiche.
-Medici che sanno usare per curare anche l’alimentazione, le vitamine, gli ormoni, il cambiamento di stile di vita.
-Medici che ascoltano i pazienti.
Capisco che per molti di voi (medici, politici, giornalisti) le società scientifiche sono il punto di riferimento per informarvi su questioni cruciali.
Ma se vogliamo che esse siano veramente “scientifiche” dobbiamo recidere il legame malsano con Big Pharma.
Non possiamo avere medici che ricavano bei soldoni dal produttore del farmaco X e poi sperare che non siano condizionati nel decidere se il farmaco X è utile o meno.
Il conflitto di interesse è intollerato ovunque tranne che nel settore medico.
Dove anzi è segno di lustro prendere centinaia di migliaia di euro dalle case farmaceutiche, mentre si diventa professoroni, e subito dopo finire in tv a dare una informazione “scientifica”.
Per concludere.
I no vax sono qui per restare finché non capiremo le ragioni per cui i no vax esistono.
E cioè che esistono anche perché noi medici non abbiamo fatto come si deve il nostro lavoro.”